Il capitano Amedeo Arpaia
e il tenente Antonio Ferrari, del 3° gruppo contraerea; Arpaia comanda la
seconda batteria, a San Teodoro, detta «dei filosofi». Archivio Renzo Apollonio.
Sono trascorsi 78 anni da quei terribili giorni ricordati
dalla storia come “L’eccidio di Cefalonia”, la cittadina greca in cui trovò
eroica morte il nostro indimenticato concittadino Capitano Amedeo Arpaia, Comandante
la II^ Batteria del Terzo Gruppo divisione “Acqui”.
Il Capitano Amedeo Arpaia nacque a Torre Annunziata il 3
febbraio 1908.
Nell’atto finale della sua missione in Grecia fu uno tra i
più decisi avversari dei tedeschi come dimostrò nei numerosi episodi che sono
ricordati nel tempo e nonostante i bombardamenti che colpivano la sua zona di
competenza con morti e distruzioni senza sosta, con grande eroismo riusciva ad
infliggere ai nemici numerosi perdite.
Dopo essere stato catturato con i suoi artiglieri, evento avvenuto
la sera del 21 settembre 1943, consegnò spontaneamente l’orologio al tedesco
che cercava di toglierlo dal suo braccio e distribuì ai soldati due pacchetti
di sigarette.
Era il segnale della fine.
La notte del 24 settembre fu visto nel cortile raggiungere i
suoi soldati ed accarezzarli e confortarli uno ad uno.
Caricato su una autocarretta assieme ad altri ufficiali
vennero tutti avviati verso la “casetta rossa” , tragico luogo di fucilazione
gestito dai nazisti, dove furono fucilati.
Il Capitano Amedeo Arpaia fu decorato con Medaglia di
Bronzo.
Torre Annunziata e la sua Amministrazione guidata dal
Sindaco Pasquale Monaco scoprirono una lapide in suo onore il 28 aprile 1946,
mentre nel 1975 venne ricordata la sua figura e onorato con una Medaglia d’Oro
consegnata ai familiari.
Lapide commemorativa a Torre Annunziata
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