Il mercato ittico di Torre Annunziata, uno dei più
importanti della Campania, venne posto sotto sequestro dai carabinieri della
locale Compagnia perché ritenuto non idoneo a garantire l'igiene alimentare dei
prodotti.
Quella mattina i militari arrivarono nell’area adiacente il
porto con grande spiegamento di forze, decisi a porre fine al commercio del
prezioso alimento proprio alle soglie di quelle festività natalizie in cui i
caratteristici venditori erano i protagonisti di quello spettacolo di colore e di
umanità.
Non decise di aspettare oltre la Magistratura che oltre a
denunciare sette commercianti all'ingrosso, titolari dei depositi sequestrati, comminò
uguale sanzione ai sindaci di Torre Annunziata che si erano succeduti dal 1988
al 1995, Antonio Carotenuto, Carmine Di Leo e Michele Savino, per omissione di
atti d'ufficio.
Tutte le strutture vennero sigillate, non solo esternamente
ma anche all’interno con i depositi-frigorifero del valore di oltre 400 milioni
di lire, e vennero sequestrati oltre 2 quintali di prodotti ittici, per un
valore di 600 milioni.
Vennero, inoltre, denunciati per assenteismo sei dipendenti
comunali, tra i quali il direttore del mercato all'ingrosso perché avevano il
compito di controllare la struttura ma non erano presenti al lavoro.
Un altro pezzo di storia ed economia di Torre Annunziata
iniziò, tra proroghe di aperture e nuove chiusure, il suo triste declino.
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