Ricordate chi era il portiere del Savoia nella stagione
1970-1971?
Bravi, si proprio lui, Cuman…
Però non fatevi ingannare da quello che avete letto in tutti
i siti su internet o che vi è stato detto da chi ha visto calcio prima di voi.
Nel raccontare la sua storia bisogna partire dall’inizio,
dalla sua nascita a Varese nel lontano 11 ottobre 1935.
I suoi genitori non dichiararono affatto il nome “Pacifico”
all’anagrafe varesina ma, semplicemente, “Sergio”.
Sergio Cuman.
E allora perché la leggenda di “Pacifico Cuman”, come veniva
riportato finanche sulle figurine dei calciatori?
La solita catena di Sant’Antonio?
Sembrerebbe di sì.
Il “Sergio Cuman” si trasformò in “Pacifico Cuman” quando nel 1959 venne
acquistato dal Napoli, proveniente dall’Alessandria.
Tutto nacque da quando arrivò a Napoli.
A causa della serietà che rispecchiava il suo carattere pacioso, serio,
tranquillo, mai una parola fuori posto, iniziarono a chiamarlo “Pacifico”.
Da allora divenne “Pacifico Cuman”.
A Napoli, complice la presenza nel ruolo di titolare di Bugatti prima,
Pontel, Bandoni e Zoff negli anni a seguire, riuscì a ritagliarsi poco spazio, in dieci anni di stagioni con la maglia azzurra rimanendo sempre... pacifico (!) al
suo posto.
Nella stagione 1968-69 il Napoli lo cedette al Taranto che in quell’annata
rischiava la retrocessione ma l’arrivo del portiere varesino, protagonista
assoluto del finale di stagione, portò i pugliesi a raggiungere una salvezza
insperata.
L’anno successivo, il buon “Pacifico” approdò a Torre Annunziata nelle
fila del Savoia dove rivestì anche il ruolo di capitano della squadra, disputando
34 partite e portando la squadra ad un onorevole decimo posto in classifica, un
successo considerando le difficoltà economiche.
A Torre abitava in via Rampa Nunziante, al sesto piano del palazzone che
affaccia sul mare, assieme alla moglie Matilde, di origine sarda.
L’anno successivo si trasferì a Bellaria Igea Marina dove concluse la
carriera sportiva dando spazio all’attività di acquisto immobiliari e l’apertura,
nel padovano, di una boutique, realizzando il sogno della signora Matilde.
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