Il vicolo era animato come al solito, pieno di gente, indaffarate a riprendere la quotidianità del dopo ferie, in quella calda giornata di settembre, proprio per il viavai di una stradina strategica, ubicata nei pressi dell'ospedale civico.
Vico Cipresso tagliava la centralissima piazza Cesaro, meglio conosciuta dai torresi come Santa Teresa, per immettersi nelle vicinanze della Posta e da lì ritrovarsi in via dei Mille.
L'abitazione della signora Lucia era al piano terra, era posizionata con accesso immediato sulla stradina.
Bella coppia, la signora Lucia e Mario, suo marito, giovane maestro di pittura.
No, non era un disegnatore, ma neanche un semplice imbianchino.
La sua era "passione" per la pittura muraria ed artistica, era specializzato nelle decorazioni in chiese, statue, angioletti e cosi via. I suoi lavori non erano mai dettati a caso. Se qualcuno voleva servirsi della sua opera, spesso, doveva accettare i colori che lui sceglieva per l'ambiente, perchè erano quelli che riteneva adatti a migliorare l'estetica e l'armoniosità della casa. Altrimenti erano liberi di trovarsi un altro.
Mario e Lucia si erano sposati un anno primo, e dalla loro unione era nato il piccolo Antonio.
Uno spettacolo di bambino.
Non si erano risparmiati i soprannomi per descrivere quel piccolo angioletto.
"Il bambino dai riccioli d'oro", "L'angelo dagli occhi azzurri e i capelli biondi", e cosi via.
Vico Cipresso tagliava la centralissima piazza Cesaro, meglio conosciuta dai torresi come Santa Teresa, per immettersi nelle vicinanze della Posta e da lì ritrovarsi in via dei Mille.
Vico Cipresso, ex abitazione di Mario e Lucia Papa. |
L'abitazione della signora Lucia era al piano terra, era posizionata con accesso immediato sulla stradina.
Bella coppia, la signora Lucia e Mario, suo marito, giovane maestro di pittura.
No, non era un disegnatore, ma neanche un semplice imbianchino.
La sua era "passione" per la pittura muraria ed artistica, era specializzato nelle decorazioni in chiese, statue, angioletti e cosi via. I suoi lavori non erano mai dettati a caso. Se qualcuno voleva servirsi della sua opera, spesso, doveva accettare i colori che lui sceglieva per l'ambiente, perchè erano quelli che riteneva adatti a migliorare l'estetica e l'armoniosità della casa. Altrimenti erano liberi di trovarsi un altro.
Mario e Lucia si erano sposati un anno primo, e dalla loro unione era nato il piccolo Antonio.
Uno spettacolo di bambino.
Non si erano risparmiati i soprannomi per descrivere quel piccolo angioletto.
"Il bambino dai riccioli d'oro", "L'angelo dagli occhi azzurri e i capelli biondi", e cosi via.
Raccontano, ancora oggi, che venivano gente da diversi punti di Torre per poterlo ammirare.
Racconti di parenti, testimonianze di zie. Racconti di parte, forse.
Quella mattina, Lucia dopo aver preparato il piccolo, lo mise nel girello per farlo divertire, per occuparsi delle faccende di casa.
Verso le undici, si preparò per portarsi da Nunziatiello, serviva un pezzo di pane, di li a poco Mario sarebbe tornato da lavoro, avrebbero pranzato tutti e tre.
Nunziatiello, il miglior forno torrese, distava cento metri d casa, ad occhio e croce ci avrebbe messo cinque minuti per andare e tornare.
Nessun problema per il piccolo Antonio, sarebbe rimasto nel suo girello a divertirsi.
A guardarlo ci avrebbe pensato il vicino di casa.
Lucia lo avvistò sull'uscio, aprendo la porta per uscire.
-"Armando, per favore, mi date un'occhiata ad Antonio che vado un momento da Nunziatiello?"
- "Certo Lucia, non ti preoccupare, ci penso io."
Bel personaggio Armando.
Era soprannonimato Armando "o pazzo", aveva la mania di portarsi sempre davanti a tutti con l'auto, sorpassando quelli che lo precedevano. Chiunque.
Quando uscivano con l'auto di sera per una passeggiata, non era semplice stargli dietro.
Non era una passeggiata, era una corsa continua.
Erano amici di famiglia, ci si poteva fidare tranquillamente.
Cinque minuti passarono tra l'andata e il ritorno di Lucia.
Comprato il pane, prima di rientrare in casa, ringraziò Armando per il favore.
Appena rientrata, un urlo agghiacciante fece tremare gli abitanti del vicolo.
Il piccolo non c'era piu' nel suo girello!
Era sparito!
Lucia si portò immediatamente fuori, gridando .
"Armando chi ha preso il piccolo?"
"Nessuno Lucia, non è venuto nessuno!"
Fu un attimo!
La voce si sparse in un baleno!
"Hanno rapito il piccolo angelo!!!"
Giunse immediatamente il drappello di servizio del pronto soccorso dell'ospedale, la folla iniziò a guardare ogni dove per capire come fosse stato possibile rapire un bambino dall'interno della casa con tutte quelle persone in zona.
Lo sconforto di Lucia era al massimo.
Nessuno si sapeva spiegare come fosse potuto accadere.
Il quel lasso di tempo, una mezz'oretta circa, quel vicolo divenne il fulcro della città.
Raccontano, sempre le testimonianze dell'epoca, che erano talmente tante le persone che si erano accalcate nei pressi della casa di Lucia che dovettero bloccare l'accesso da ambo i lati.
L'intervento, quasi immediato, della polizia, rendeva ancora di piu' drammatico il momento.
Furono minuti di autentico terrore!
Chi era il bruto che aveva osato pensare e messo in atto un rapimento del genere?
Sicuramente qualcuno della zona!
Armando non sapeva come giustificarsi, non riusciva a darsi una spiegazione.
Alcuni lo additarono dell'accaduto.
Iniziarono a volare parole grosse.
L'agitazione era incontenibile.
Si erano fatte le undici e quarantacinque, quando all'improvviso...
All'improvviso, dal lato del vicolo opposto alla piazza Cesaro, si fece largo una donna, con in braccio un bambino, che avanzava tra la folla.
Subito si iniziò a gridare al miracolo, qualcuno iniziò ad acclamare la misteriosa signora come salvatrice del piccolo angioletto biondo.
Lucia, vista la scena, corse immediatamente verso la folla.
Era proprio il suo bambino!!!
Era tornato, ma... la donna???
ERA SUA SUOCERA, LA NONNA DEL BAMBINO!!!
Incredula del trambusto, la signora innocentemente ammise che il piccolo lo aveva preso lei!
Era passata di li per andare a salutarli ed entrando, non avendo trovato nessuno, aveva preso il piccolo dal girello e lo aveva portato a fare una passeggiata in via dei Mille, per poi portarsi di nuovo verso la casa di Lucia!
E nessuno se ne era accorto!!!
Alla fine, tutto è bene quello che finisce bene, anche se non furono pochi i rimproveri e le parolacce che vennero indirizzate alla nonna del piccolo bambino.
Concludendo questo piccolo racconto di un fatto realmente accaduto, vorrei salutare le persone che non ci sono piu' in questa vita terrena ma sono sempre vive nel mio cuore.
Mia mamma, Lucia.
Mio padre, Mario.
Mia nonna, Palma, nonna Palmina.
Si, il piccolo angelo dagli occhi azzurri e dai riccioli d'oro ero io...
Almeno posso dire, a distanza di cinquant'anni, che il Signore mi aveva donato la bellezza, mezzo secolo fa... :)
RINGRAZIO PER LA PREZIOSA TESTIMONIANZA MIA ZIA ANNA MERLUZZO, SORELLA DI MIA MAMMA.
Quella mattina, Lucia dopo aver preparato il piccolo, lo mise nel girello per farlo divertire, per occuparsi delle faccende di casa.
Verso le undici, si preparò per portarsi da Nunziatiello, serviva un pezzo di pane, di li a poco Mario sarebbe tornato da lavoro, avrebbero pranzato tutti e tre.
Nunziatiello, il miglior forno torrese, distava cento metri d casa, ad occhio e croce ci avrebbe messo cinque minuti per andare e tornare.
Nessun problema per il piccolo Antonio, sarebbe rimasto nel suo girello a divertirsi.
A guardarlo ci avrebbe pensato il vicino di casa.
-"Armando, per favore, mi date un'occhiata ad Antonio che vado un momento da Nunziatiello?"
- "Certo Lucia, non ti preoccupare, ci penso io."
Bel personaggio Armando.
Era soprannonimato Armando "o pazzo", aveva la mania di portarsi sempre davanti a tutti con l'auto, sorpassando quelli che lo precedevano. Chiunque.
Quando uscivano con l'auto di sera per una passeggiata, non era semplice stargli dietro.
Non era una passeggiata, era una corsa continua.
Erano amici di famiglia, ci si poteva fidare tranquillamente.
Cinque minuti passarono tra l'andata e il ritorno di Lucia.
Comprato il pane, prima di rientrare in casa, ringraziò Armando per il favore.
Appena rientrata, un urlo agghiacciante fece tremare gli abitanti del vicolo.
Il piccolo non c'era piu' nel suo girello!
Era sparito!
Lucia si portò immediatamente fuori, gridando .
"Armando chi ha preso il piccolo?"
"Nessuno Lucia, non è venuto nessuno!"
Fu un attimo!
La voce si sparse in un baleno!
"Hanno rapito il piccolo angelo!!!"
Giunse immediatamente il drappello di servizio del pronto soccorso dell'ospedale, la folla iniziò a guardare ogni dove per capire come fosse stato possibile rapire un bambino dall'interno della casa con tutte quelle persone in zona.
Lo sconforto di Lucia era al massimo.
Nessuno si sapeva spiegare come fosse potuto accadere.
Il quel lasso di tempo, una mezz'oretta circa, quel vicolo divenne il fulcro della città.
Raccontano, sempre le testimonianze dell'epoca, che erano talmente tante le persone che si erano accalcate nei pressi della casa di Lucia che dovettero bloccare l'accesso da ambo i lati.
L'intervento, quasi immediato, della polizia, rendeva ancora di piu' drammatico il momento.
Furono minuti di autentico terrore!
Chi era il bruto che aveva osato pensare e messo in atto un rapimento del genere?
Sicuramente qualcuno della zona!
Armando non sapeva come giustificarsi, non riusciva a darsi una spiegazione.
Alcuni lo additarono dell'accaduto.
Iniziarono a volare parole grosse.
L'agitazione era incontenibile.
Si erano fatte le undici e quarantacinque, quando all'improvviso...
All'improvviso, dal lato del vicolo opposto alla piazza Cesaro, si fece largo una donna, con in braccio un bambino, che avanzava tra la folla.
Subito si iniziò a gridare al miracolo, qualcuno iniziò ad acclamare la misteriosa signora come salvatrice del piccolo angioletto biondo.
Lucia, vista la scena, corse immediatamente verso la folla.
Era proprio il suo bambino!!!
Era tornato, ma... la donna???
ERA SUA SUOCERA, LA NONNA DEL BAMBINO!!!
Incredula del trambusto, la signora innocentemente ammise che il piccolo lo aveva preso lei!
Era passata di li per andare a salutarli ed entrando, non avendo trovato nessuno, aveva preso il piccolo dal girello e lo aveva portato a fare una passeggiata in via dei Mille, per poi portarsi di nuovo verso la casa di Lucia!
E nessuno se ne era accorto!!!
Alla fine, tutto è bene quello che finisce bene, anche se non furono pochi i rimproveri e le parolacce che vennero indirizzate alla nonna del piccolo bambino.
Concludendo questo piccolo racconto di un fatto realmente accaduto, vorrei salutare le persone che non ci sono piu' in questa vita terrena ma sono sempre vive nel mio cuore.
Mia mamma, Lucia.
Mio padre, Mario.
Mia nonna, Palma, nonna Palmina.
Si, il piccolo angelo dagli occhi azzurri e dai riccioli d'oro ero io...
Almeno posso dire, a distanza di cinquant'anni, che il Signore mi aveva donato la bellezza, mezzo secolo fa... :)
Mia madre Lucia, mio padre Mario, mia nonna Palma Nocarino, foto anni '90 |
👍
RispondiEliminaSomigli molto a tuo papà, ma in po' anche a tua mamma😆
Grazie Giacomo, mi dicono piu' alla mamma... :)
EliminaRacconto bellissimo e coinvolgente, ti stai preparando per la futura professione?. Narcisista polentone.
RispondiEliminaGrazie cognato, figurati... Qui ci aspettano ancora 15 anni di lavoro , dove si trova il tempo per dedicare agli hobby del cuore???
Elimina1965, mio padre andò ab abitare li appena si sposò...
RispondiEliminaHo letto con il Fiato sospeso ...io credo che la nonna in qualche modo abbia voluto dare una piccola lezione alla giovane mamma per fargli ricordare di essere sempre vigile
RispondiEliminaCredo che da allora, dopo l'accaduto, mia mamma non mi abbia piu' tirato via gli occhi di dosso fino alla ragionevole età... :)
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