Antonio Mario Boccia- per gentile concessione di Luigi Boccia- |
Antonio era nato a San Giuseppe Vesuviano il 7 settembre del 1940.
Era un periodo di grandi illusioni e di imminenti tragedie.
Qualcuno, mostrando i muscoli, aveva fatto credere a buona parte di italiani che potevano diventare una grande potenza mondiale, capace di conquistare terre e popoli senza colpo ferire, o quasi.
Furono anni di enormi sacrifici per la nostra nazione, nelle nostre città meridionali il peso delle difficoltà era accresciuto dalle ataviche condizioni civili e sociali.
La caduta del fascismo e la conseguente vittoria della Repubblica nel referendum furono dei segnali di ottimismo e di speranza per coloro che volevano ritagliarsi con dignità e lavoro un proprio spazio.
E a quindici anni, Antonio Mario Boccia, in attesa del suo momento, iniziava a lavorare in un negozio di Torre Annunziata, la cui insegna, “ASCOFLEX”, spiccava sulla porta d’ingresso, proprio nei pressi del panificio Gioielli.
Di fronte, era ubicato il bar/gelateria Gallo Olimpia.
Il proprietario del bar era il torrese Aniello Iovino, il quale aveva pensato bene di aprire in quella parte di città perché aveva intravisto che la zona aveva grande potenzialità di vendita e un flusso di movimento non indifferente legate alle molteplici attività commerciali, economiche e portuali che caratterizzavano l’area.
A quei tempi, inizio anni ’50, sicuramente la zona piu’ importante di Torre Annunziata.
Due negozi, uno di fronte all’altro.
All’interno dei negozi, due ragazzi che si scambiavano i primi tiepidi sguardi carichi di emozioni.
Maria, figlia di Don Aniello, aveva sedici anni quando conobbe Antonio.
Su di loro, improvvisa e inesorabile, scoccò la scintilla dell’amore.
Nel 1958 Antonio, giovanissimo, sentì che era arrivato il suo momento e compì il grande salto con l’apertura di una attività di stoffa, tessuti e biancheria di alta qualità, dedicata ad una clientela sempre piu’ vasta ed esigente, in linea con il prestigioso nome che volle esibire nell’insegna del negozio:
“IL TRIONFO DEL TESSUTO”.
Ottimamente inserito nel contesto della città grazie alla sua cortesia, correttezza e bravura nei rapporti con la clientela, Antonio riuscì a ritagliarsi uno spazio importante nel settore.
Successivamente, agli inizi degli anni Settanta, sposò Maria, continuando, nel frattempo, a conquistare importanti commesse, nuova e prestigiosa clientela, sempre nel massimo rispetto anche nei confronti dei negozianti della zona.
Antonio Boccia era un uomo spesso silenzioso, di poche parole, che usava solo al momento giusto e in modo saggio.
Nel corso del tempo divenne assiduo tifoso del Savoia che seguiva fin da giovane età.
Oltre ad essere un gran signore, era umile e capace di aiutare il prossimo anche con un semplice consiglio, sempre dettato dal cuore.
Come dal cuore erano dettate le silenziose beneficenze che era solito offrire alla chiesa per i poveri, mai evidenziate o pubblicizzate.
Era un galantuomo e per questo, per oltre quarant’anni riuscì a farsi stimare da tutti quelli che lo conobbero e apprezzarono la sua umanità e la bontà d’animo.
La malattia, nel 2009, non riuscì a scalfire il suo animo nobile e caritatevole.
Era lui a dare forza ai suoi cari, alla moglie, al figlio Luigi, alla figlia Gena, a tutti i nipoti che si strinsero attorno alla sua figura fino all’ultimo giorno, quel 31 gennaio 2010.
Il vuoto fisico che lasciò nel negozio in Corso Vittorio Emanuele III, numero 237, fu enorme.
Ma basta entrare dentro per accorgersi che la grandezza dell’uomo fece sì che si respiri nell’aria, tutt’intorno, la sua presenza, la sua personalità, il suo amore.
La presenza di Maria, fuori dal negozio, che fissa le vetrine è un’immagine suggestiva e commovente.
Lei guarda oltre, immaginando che all’improvviso esca da quel corridoio l’uomo che gli è stato accanto per mezzo secolo, colui che partendo da zero è riuscito a regalarle un bellissimo sogno, colui che ha dato tutto per la propria famiglia, colui che col suo amore ha saputo renderla madre felice, moglie esemplare, donna perfetta.
Ancora oggi Maria e Luigi, il loro giovane figlio, si sono dedicati alla gestione dell’attività, nonostante le varie difficoltà e la crisi economica imperante nella città oplontina, proprio per rendere omaggio e ringraziare per i sacrifici, l’affetto e l’amore che contraddistinse la vita di un uomo giusto, Antonio Mario Boccia.
*Grazie all'amico Luigi Boccia e a sua mamma Maria per l'amicizia, il rispetto e la stima che lega da tanti anni le nostre famiglie.
Un abbraccio.
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