Scheda illustrativa presentata alla Mostra allestita presso la Sala Comunale di Torre Annunziata per ricordare "22 Figli Illustri di Torre Annunziata" in occasione delle manifestazioni per i festeggiamenti per la Madonna della Neve ottobre 2018, a cura di Vincenzo Marasco, Lucia Muoio e Antonio Papa.
Vincenzo
Bisogno (1866-1933)
Pittore,
decoratore e professore di Disegno
Nasce a Torre Annunziata, nella
casa avita in via Orefice, il 4 aprile 1866, da Beniamino (possidente), di anni
28 e da Maria Luigia Carotenuto, di anni 26, figlia di Domenico. Viene
dichiarato il 7 aprile, presso l’Anagrafe, posta nel palazzo Monteleone, in via
del Popolo.
Dal 1884 al 1890 frequenta
l’Accademia di Napoli, sotto la guida dei maestri Domenico Morelli e Filippo
Palizzi, e subisce l'influsso degli ideali romantici della pittura napoletana
di fine secolo.
Nel 1891 è presente
all’Esposizione Nazionale di Palermo con un grande quadro dedicato alla nostra
città: il Panorama di Torre Annunziata.
Il 10 ottobre del 1896, alle ore 6 p.m. sposa Teresa Germano, giovane torrese di 16 anni, figlia di Carlo e di Anna Battista; l’anno successivo, nel1897, emigra a San Paolo del Brasile, quando, a cavallo tra i secoli XIX e XX,
l’emigrazione italiana nelle
Americhe raggiunge indici altissimi. Nel
nuovo paese svolge la sua maggiore attività di artista e di insegnante,
partecipando a mostre collettive, nelle quali viene apprezzato per i suoi
ritratti e i suoi paesaggi: tra i dipinti più rappresentativi ricordiamo l’Encarnador e A Boiada.
Rientrato in Italia, riprende a
dipingere prediligendo soprattutto temi religiosi. Nel 1903 riceve la
commissione per gli affreschi da eseguire nella volta della parrocchia
dell’Immacolata Concezione. La chiesa, costruita dai fratelli Strina nel 1618
per ingrandire un’antica cappella consacrata alla Pietà, era stata distrutta
dall’eruzione del Vesuvio e riedificata nel 1635; nel tempo l’edificio subisce
poi diverse trasformazioni, e l’ultima nel 1842.
Nella volta della navata
centrale della nuova chiesa Bisogno, entro cornici in stucco, esegue tre grandi
affreschi, tutti firmati e datati (1904). In quello centrale rappresenta
l’Immacolata che intercede presso Dio affinché liberi la città dal flagello del
colera: in una scena apocalittica, migliaia di abitanti colpiti dal morbo si
accalcano dinanzi al sagrato della chiesa dell’Immacolata, implorando
l’intervento della Madonna. Nei due riquadri minori il pittore affresca la Nascita della Vergine e la Presentazione di Maria al tempio con sant’Anna e san Gioacchino. Sempre
di Vincenzo Bisogno sono le sei Virtù,
la Maddalena e un Devoto dipinti nelle lunette cuspidate
che sovrastano i finestroni, da cui filtra una luce multicolore.
Nell’ultimo periodo della sua
vita, le sue qualità di abile decoratore lo spingono a riprodurre opere che si
ispirano alla classicità degli affreschi pompeiani. Diviene così uno
specialista disegnatore di amorini, riprodotti in quadretti policromi,
adottando soprattutto la tecnica solita del guazzo, meglio conosciuto nella sua
forma francese di gouache, che è una
varietà di tempera, nella quale alla colla animale è sostituita la gomma.
Muore
a Torre Annunziata nel 1933.
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