sabato 17 luglio 2021

18 luglio 1967- Il delitto del salumiere nel vico San Gennaro.

 





Uno dei fatti di cronaca nera che sono rimasti impressi nella memoria cittadina degli torresi ricorda la morte di Michele Amura, accaduta il 18 luglio 1967.

Michele faceva il falegname, aveva 28 anni ed era padre di tre bambini, tutti in tenera età.

La cronaca dell'epoca non concorda sull’origine della lite: Il “Corriere della sera” racconta che l'Amura, abitante in via Giardino 27, poco dopo le 22,30, si recò nella salumeria di via Garibaldi, poco distante dalla sua abitazione per acquistare cento grammi di mortadella per la cena.

“La Stampa” asserisce che Michele si fosse recato in salumeria per lamentarsi di una scatoletta di tonno andata a male.

Resta il fatto che, nel negozio, c'erano il salumiere e la moglie, la quale, all'apparire dell'Amura, gli ricordò che doveva pagare circa 2500 lire per acquisti fatti dalla moglie dell'Amura.

Michele rispose che non era corrente di questo debito, manifestando una certa meraviglia e dichiarò che prima di saldare il conto voleva la conferma di sua moglie.

Il salumiere rimase offeso dall'incredulità del cliente ed iniziò ad ingiuriarlo ed offenderlo.

E così fece anche la moglie del salumiere.

Subito dopo Michele si allontanò dalla salumeria, si recò a casa e tornò poco in salumeria.

A questo punto i fatti vengono raccontati dal salumiere, il quale afferma che Michele Amura brandiva un arnese di ferro, ma questa circostanza non venne provata. A quel punto, il salumiere tirò fuori da un cassetto del bancone, un coltello a serramanico e aggredì il falegname, colpendolo più volte con violenza alle spalle.

Ferito mortalmente, Michele Amura si accasciò sul pavimento.

Trasportato all'ospedale di Torre Annunziata da alcuni passanti, accorsi sul luogo in seguito al caos che si era creato, morì poco dopo.

Gli agenti arrestarono il salumiere e fermarono la moglie. Il coltello venne ritrovato sotto una catasta di legna, nel retrobottega.

Michele Amura aveva 28 anni.

Uno dei tre figli era il caro amico Antonio, detto "Toro", storico tifoso del Savoia e del Torino, scomparso anch'egli, nel 2020.

A lui e a suo padre il ricordo affettuoso di questa giornata.




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