La maggioranza conferma la struttura unitaria e non federale da dare al PSI e le decisioni prese al precedente congresso di Parma del gennaio 1895 circa l’appoggio elettorale da assicurare ai candidati che accettino “il programma minimo del partito”.
All’interno del congresso si verifica una spaccatura tra quanti, come Costantino Lazzari, attribuiscono al partito un ruolo soprattutto elettorale (sarà questa la linea dei riformisti) e quanti, come Enrico Ferri, gli affidano la funzione di organizzare “le forze lavoratrici coscienti” (è questa l’anima operistica del partito, che ispirerà il movimento sindacale).
Su proposta di Leonida Bissolati il congresso decide di opporsi alle iniziative di legge finalizzate a rafforzare la piccola proprietà contadina, mentre accetta il coinvolgimento dei contadini all’interno di cooperative di consumo e di vendita.
Resta evidente il contrasto tra l’ala intransigente, capeggiata da Lazzari, contro ogni politica delle alleanze, e la componente riformista di Turati.
Gino Alfani in quegli anni era impegnato nel giornalismo e nell'azione sindacale.
Era redattore del foglio "AVANTI!" che divenne l'organo del Partito Socialista e il 25 dicembre venne pubblicato il primo numero del quotidiano socialista sotto la direzione di Bissolati.
Nell'azione sindacale Alfani fu tra i fondatori della Borsa del Lavoro di Napoli.
Nei mesi successivi al Congresso di Firenze, i massimi esponenti del Partito parteciparono a Torre Annunziata a dibattiti e comizi per sostenere la causa per i diritti dei lavoratori.
***Foto, ricordo straordinario, di Teresa Alfani. ** |
***Foto, ricordo straordinario, di Teresa Alfani. ** |
***Foto, ricordo straordinario, di Teresa Alfani. ** |
LOTTA DI CLASSE, LUGLIO 1896, ARCHIVIO PAPA |
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