Luciano Eco, classe 1947, assieme a Lino Villa e Vanni
Peressin, formavano l’attacco del Savoia che conquistò la Serie C nell’annata
1969-70.
Nativo di Alessandria, Luciano arrivò a Torre Annunziata l’anno
precedente sotto la presidenza dell’Avvocato Giuseppe Prisco.
Aveva iniziato a giocare giovanissimo mettendosi subito in
luce nella gloriosa cittadina piemontese da sempre fucina di grandi campioni.
I primi calci sul campo del Centro Sportivo “Don Stornini”
con la maglia dell' ’’Asca Roman" fu il suo trampolino di lancio.
Nel campionato 1965-66, promosso in prima squadra con l'Alessandria esordì nelle fila dei grigi
nella partita contro il Venezia sostituendo l’attaccante Bettini, conquistandosi per
le partite seguenti il ruolo di titolare della maglia numero nove.
L’anno successivo andò in prestito al Macobi di Asti, dove
venne notato da un attento osservatore che consigliò il trasferimento ai dirigenti del Savoia, in procinto di costruire una squadra con grandi ambizioni guidata dal duo Spartano - Lopez.
Dopo una prima stagione positiva impreziosita da 18 presenze e 4 reti, arriva l’anno successivo la conquista della serie C sotto la guida di Emilio Zanotti, promozione raggiunta nelle aule giudiziarie a
causa del verdetto della giustizia sportiva che penalizzò la Turris per illecito.
Al termine di quella stagione Luciano Eco giocò 25 partite
mettendo a segno 3 reti ma con i suoi movimenti e gli assist mise in condizioni
ottimali per la realizzazione due autentici assi del gol, Villa e Peressin,
con i quali si trovava a meraviglia, coadiuvati nel reparto offensivo da un immenso Flaborea
e da Malvestiti.
Il 17 maggio 1970 la sua ultima rete con la maglia del
Savoia nell’incontro tra i bianchi e il San Lucido vinto per 2 a 1.
Ritornato per le ferie estive nella sua Alessandria, Luciano
aveva riabbracciato la mamma, che era rimasta vedova due anni prima, e il fratello,
geometra del Comune.
Inoltre avrebbe dovuto sposarsi a breve con una giovane
assistente sanitaria, Valeria Bersano, visto che erano già state esposte anche le
pubblicazioni.
Il richiamo del calcio, il torneo degli amici, i ricordi
della sua prima squadra, fecero da sfondo all’immane tragedia che si stava realizzando.
L’11 luglio era in programma l’incontro tra l’Asca Roman, tra
le cui fila aveva ritrovato numerosi amici, e l’Assicurazione Bausone.
Alla partita assistevano anche Griffi e Villa, gli altri due
savoiardi venuti da Alessandria a Torre Annunziata.
Nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo, il dramma.
Il cuore di Luciano cessò di battere.
Rimase su una panchina, immobile, senza un lamento.
Inutili e disperati i tentativi di prestargli soccorso da
parte del medico e degli addetti al campo.
Il trasporto in ospedale venne organizzato anche rapidamente ma
non ci fu nulla da fare.
Luciano Eco era morto per un collasso cardiocircolatorio.
La notizia viaggiò come un fulmine a ciel sereno a Torre Annunziata dove si
stava programmando la squadra che avrebbe dovuto disputare un grande campionato
di Serie C sotto la presidenza dei Fratelli Russo.
Luciano Eco, a cui venne intitolato un club Savoia, giocò coi
bianchi 47 partite realizzando 7 reti.
Era l'11 luglio del 1970 e Luciano Eco aveva solo 23 anni.
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