Giuseppe Viola nasce a Torre Annunziata nel 1932.
Torrese verace e innamorato della propria città, adempia prima alla professione di insegnante.
Acquisito il titolo di architetto, continua nei momenti liberi a coltivare la sua reale ambizione: la poesia.
All’inizio degli anni settanta si iniziano a pubblicare sui giornali cittadini rime e strofe di sue poesie che diventano sempre piu’ coinvolgenti, con al centro l’uomo, protagonista e spettatore suo malgrado.
Non subendo vincoli per il suo status di “poeta improvvisato” riesce a distinguersi per il suo stampo genuino ma attento e scrupoloso delle reali gioie e amarezze che riserva la vita all’essere umano.
Riesce, tramite la sua naturale e innata bravura, a trarre insegnamenti da qualsiasi situazione in cui può prendere spunto e argomentare, con i suoi versi rimati, incastrati con garbo, ora ironici, ora drammatici, ma sempre con altissima capacità espressiva e dialettale.
In calce ai suoi lavori, la firma “Peppe Viola”, diventa un sigillo di garanzia per il successo degli stessi.
Insegnante, architetto, artista, poeta sognatore e umorista, cabarettista, ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel mondo dello spettacolo, oltre che per la sua innata verve, intrisa di ironia e drammaticità allo stesso tempo, anche grazie al rapporto con il maestro della musica napoletana Roberto Murolo con il quale aveva dato vita a un inconsueto ma straordinario repertorio, fatto di musica classica napoletana, poesia e tanto buonumore, che presentata nei teatri di tutta Italia, ottenne un buon successo di pubblico.
Dopo anni di lavori in coppia con Murolo, nel 1990 ebbe l’opportunità di presentare un recital nel popolare “Sistina” di Roma dove si esibì nel suo personalissimo repertorio, a volte commovente, a volta ironico, ma sempre miscelato con una grande dose di umanità che era la sua caratteristica principale. Sapeva assecondare sempre le richieste che gli arrivavano dalla platea, con il pubblico che suggeriva gli argomenti mentre lui rispondeva in rima con una capacità e bravura, tanto che gli spettatori ne restavano esterrefatti.
Tra gli altri teatri che hanno ospitato le sue numerose esibizioni possiamo annoverare il Niccolini di Firenze, il Margherito di Genova, l’Orfeo di Taranto, La Sala dei Notari di Perugia.
Tra i premi ricevuti in carriera artistica ne vogliamo ricordare con piacere due in particolare:
1)Premio Oplonti di Corallo (assegnatogli nel 2001), a firma del prof. Mario Lettieri che recita,
«La sua è una satira cordiale, dove l’innesto caustico e improvviso di una qualche espressione dialettale distrugge la pletora dei luoghi comuni. In ultima analisi, è una sorta di Marziale nostrano, in cui sarebbe bene ciascuno di noi ritrovasse anche un po’ sé stesso.”
2)Lo Strillone d’Oro alla Cultura nel 2005.
Il suo ultimo libro, che presentò al Circolo Professionisti e Artisti di Torre Annunziata, si intitolava “Scusate se m’intrometto”.
L’inizio della lunga malattia lo costrinse a stare lontano dai palcoscenici.
Morì all’età di 79 anni, il 5 luglio 2011.
Lasciò come suo ricordo una immagine di persona preparatissima, allegra e di buonumore, mentre sul lato letterario sono numerose le poesie, gli scritti, la satira, l’ironia e i ricordi di quelle pagine che rimarranno impressi nella memoria collettiva dei suoi concittadini e di tutti quelli che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare le sue doti.
Le esequie si svolsero nella Chiesa di San Michele Arcangelo di Rovigliano.
A seguito dei danni relativi al terremoto del 1980, Peppe Viola aveva preparato e seguito i lavori di ristrutturazione proprio di quella chiesa, in qualità di architetto, la sua professione “ufficiale”.
I familiari vollero rendere omaggio alla chiesa di Rovigliano, tanto amata dal maestro, con la celebrazione della funzione funebre.
* Scheda preparata per la I° Mostra dei "22 Figli Illustri di Torre Annunziata", presentata nel 2018 al Comune di Torre Annunziata, a cura di Vincenzo Marasco, Lucia Muoio e Antonio Papa.
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