giovedì 30 dicembre 2021

IL DISASTRO ALLA STAZIONE CENTRALE DI TORRE ANNUNZIATA-

 

SCONTRO TRA DUE TRENI IL 30 DICEMBRE 1939 FU CAUSA  DI TRENTASEI MORTI



La stazione di Torre Annunziata Centrale ricoperta di neve, il 30 dicembre del 1939 divenne luogo del piu' grave incidente ferroviario della storia cittadina.

Quel mattino il treno straordinario per viaggiatori 4030 doveva dare la precedenza in stazione di Torre Annunziata centrale al direttissimo 88, proveniente dalla Calabria, quando per difficoltà di manovra degli scambi a causa del gelo (come sembrava che fosse…) fu stabilito di far proseguire il 4030 fino alla stazione successiva e di fermare il treno 88 nella stazione di Torre Annunziata centrale.

A tale scopo, al segnale di protezione della stazione lato Reggio Calabria era stato disposto “via impedita”.

Ma il treno 88 non rispettava il segnale e proseguiva la corsa investendo in coda il 4030 mentre questo si rimetteva in moto.

Il tremendo impatto fu inevitabile.

Tra mille difficoltà vennero organizzati i soccorsi, resi inoltre difficili dalle condizioni atmosferiche e per l’ammasso di corpi e ferraglia all’interno delle carrozze.

Furono aperte immediatamente delle inchieste.

Trentasei morti e almeno cento feriti il bilancio finale, tanti di loro militari, una carneficina.

Il Re Vittorio Emanuele III, informato della tragedia non fece mancare la sua presenza al cospetto delle vittime e dei feriti inviando sul posto la S.A.R. il principe di Piemonte, suo figlio, Umberto II e il Ministro delle comunicazioni Host -Venturi in rappresentanza del Governo.

I funerali delle trentuno vittime (altre cinque persone morirono in seguito) ebbero luogo a Torre Annunziata.

Le salme, dopo la benedizione impartita nella Chiesa di San Pasquale, furono collocate su otto autocarri del 10° Autocentro, che si diressero verso il Cimitero.

Il corteo fu aperto dalla Banda del presidio militare.

A seguire un Battaglione del 31° Fanteria con bandiera ed altri reparti delle Forze Armate e 320 corone di fiori tutte inviate da enti, autorità, famiglie ed amici delle vittime: in testa a tutte la corona inviata dal Principe di Piemonte.

Transitarono poi gli autocarri con le bare, che erano seguiti dalle famiglie e dalle personalità fra cui S.E. il primo aiutante di campo generale di S.A.R. Umberto di Piemonte in rappresentanza dell’augusto principe, il Ministro delle comunicazioni Host-Venturi per il Governo e tutte le altre autorità locali.

Il corteo imponentissimo era chiuso da una marea di popolo che seguiva le salme e che era schierato su due ali compatte lungo il percorso.

 

In seguito alle inchieste aperte dalle Autorità vennero indagati i due ferrovieri dello scalo torrese addetti allo scambio dei binari.

La sentenza arrivò nel 1941 e vennero condannati a cinque anni di carcere i due ferrovieri Fontana e Ricciardi.

Nel prosieguo degli anni si alimentò una leggenda attorno alla figura di una misteriosa giovane donna, denominata "Maria a' sposa", forse morta anch’essa nel tragico scontro ma questa è una storia che racconteremo un’altra volta.


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