Salvatore Vanacore nacque l’8 aprile del 1944.
Suo padre era il mitico Diego Vanacore detto “Nardiello”,
giornalaio ambulante, forse lo “strillone” più noto in città che già agli inizi
degli Anni 30 iniziò a vendere giornali gridando per le strade e in luoghi
pubblici annunciando ad alta voce le notizie, quasi sempre quelle di cronaca,
per incuriosire gli eventuali acquirenti.
Negli Anni 60 l’attività di famiglia trovò pianta stabile di
fronte alla Piazza Ernesto Cesaro, sotto forma di un piccolo casotto in cui
poter esporre al coperto i giornali e le riviste.
Il quel periodo Salvatore intraprese questo lavoro con tanta
passione per onorare il sacrificio paterno ma anche tra le mille difficoltà che
questo difficile mestiere comportava.
Persona seria e per bene svolgeva il suo compito con grande
professionalità.
Ogni mattina, dopo il caffè del risveglio e prima di
portarsi in fabbrica per il turno di lavoro o prendere il treno, ognuno di noi cercava
i racconti di carta e inchiostro, profumo della giornata che iniziava.
Salvatore era l’edicolante di riferimento, spesso diventava
una specie di confidente, sicuramente una delle prime persone che incontravi
nella lunga giornata e che ti accoglieva di primo mattino con una battuta o un
sorriso.
Da sempre l’edicola la rappresentiamo come uno spazio nel
tempo sospeso, una retroguardia dove indugiare prima di andare sulle frontiere
del nuovo giorno.
Dopo mezzo secolo di duro lavoro, debellato da malattia,
Salvatore Vanacore si spense il 23 dicembre del 2008 tra il dolore della famiglia.
Sua moglie Teresa volle continuare la tradizione giornalaia
e puntualmente, tutte le mattine, apriva le serrande di quel gabbiotto in ferro
che aveva subito trasformazioni durante gli anni ma aveva lasciato intatto dietro
quella piccola vetrata, la cortesia e la gentilezza con cui seppe rapportarsi
la famiglia Vanacore con la città.
Circa dieci anni dopo, nel marzo 2019, la chiusura
definitiva della storica edicola, divenuta una delle ultime ancora in vita,
sicuramente la più antica, sopraffatta dalla continua perdita di lettori da
parte dei giornali, dalla crisi editoriale e dall’irrompere prepotente della
rete nella nostra vita.
Grazie alla famiglia Vanacore per quello che hanno
rappresentato per Torre Annunziata.
Grazie per il bellissimo articolo ne siamo grati mio padre ne sarebbe grato❤️
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