Carlo Conte è stato un personaggio assoluto tra la fine
dell’Ottocento e i primi trent’anni del Novecento a Torre Annunziata.
Maestro di scherma,
insegnante, precettore di tre generazioni, fu tra i sostenitori dell’avvento
del fascismo nella nostra città.
Dopo aver appartenuto al Corpo dei Bersaglieri, organizzò
dei battaglioni di volontari che vennero impiegati nella Prima Guerra Mondiale,
alla quale parteciparono i suoi cinque figli.
Stanislao, Francesco,
Spartaco, Fausto e Tullio Conte, ritornarono tutti e cinque, feriti o mutilati.
Fondatore del Fascio di combattimento di Torre Annunziata,
in una visita di Mussolini nella nostra città ricevette i complimenti per la
Centuria dei Balilla da lui organizzata.
Ricoprì numerose cariche pubbliche, fu a capo della “Dante
Alighieri”, potentissima organizzazione sociale e culturale che indirizzava il
percorso politico dei fasci torresi.
Prima di morire volle indossare per l’ultima volta la
camicia nera.
Quel dicembre del 1938 vide la morte del piu’ vecchio
bersagliere d’Italia.
Questo sono solo alcuni appunti per illustrare la figura di
Carlo Conte.
Il personaggio, aldilà delle simpatie politiche o meno che
ognuno di noi può avere, merita di essere trattato in un argomento molto piu’
approfondito e, grazie agli ottimi rapporti instaurati con alcuni suoi
discendenti, faremo in modo da fare conoscere la sua figura, il suo pensiero e
la sua opera svolta a Torre Annunziata.
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