Ormai il comm. Vallese non poteva continuare ad ignorare.
Le voci incessanti di grave irregolarità che si svolgevano
negli uffici della dogana di Torre Annunziata dovevano essere verificate in
fretta.
Una inchiesta era il minimo che si dovesse fare e per
questo, lui che era il direttore degli uffici di Napoli, doveva accertarsi se
quelle voci erano vere o infondate.
Allertò i suoi collaboratori a prepararsi per la trasferta a
Torre Annunziata e nel giro di un paio di giorni organizzò la visita in
incognito.
Giunti nella città oplontina, puntarono gli occhi sul
cassiere della dogana, il cav. Santaniello, colui sul quale si erano sparse le voci
di truffa.
Dopo diverse operazioni economiche eseguite nell’arco di alcuni
giorni in cui rimasero a Torre, si accorsero che il Santaniello quando incassava
la cifra del dazio, segnava una cifra minore di quella effettiva e si
appropriava furbescamente della differenza.
Dopo aver sciolto ogni ragionevole dubbio sulla azione
truffaldina del cassiere, la denuncia alle autorità avvenne in modo molto
sollecito.
A seguito di ulteriori approfondimenti si scoprì che il
cassiere era conosciuto in città anche come presunto impresario teatrale anche
se tutti sapevano che in quel ruolo ci avesse sempre rimesso dei soldi.
Inoltre era noto che negli ultimi tempi si era dato al gioco
del lotto, evidentemente nella speranza di rifarsi delle perdite subite.
Naturalmente non fu possibile quantificare la cifra che l’uomo,
con la sua azione truffaldina, avrebbe trafugato dalla dogana torrese ma si
presume che si aggirasse oltre le 50 mila lire.
Arrivati nella sua abitazione per trarlo in arresto,
trovarono solo la moglie.
Il cavaliere Santaniello era sparito assieme alle sue cose.
Rimase solo la moglie che, nonostante tutto, assicurava agli
investigatori che il marito sarebbe ritornato per spiegare tutto e che
sicuramente lo avrebbe fatto al piu’ presto, dato che era assolutamente innocente.
Le autorità torresi e la moglie rimasero ad aspettare.
Il cavalier Santaniello non tornò piu’.
Sparito, assieme ai restanti soldi rubati alla dogana
di TorreAnnunziata.
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