venerdì 18 gennaio 2019

Real Torrese- La speranza dei giovani torresi corre sul campo...


Non solo Savoia a Torre Annunziata.

Agli inizi degli anni ’80 diverse realtà sportive andarono ad integrare il complicato mondo sportivo della nostra città.

Complicato, perché come primo problema, qualunque fosse stato lo sport prescelto, gli sportivi cittadini avrebbero avuto il problema dello stadio dove allenarsi, della palestra dove esibirsi o di un palazzetto dello sport adeguato all’attività preposta.

Niente sarebbe stato scontato o facile a Torre Annunziata, era questo il clima.

Ma furono in tanti a non arrendersi, a provare a cambiare il sistema di partecipazione all’attività sportiva.

La realtà calcistica che voglio ricordare oggi si chiama Real Torrese.

Nata nel 1980 da una iniziativa di residenti del centro storico, in pochi mesi misero insieme una autentica macchina da guerra, capace di vincere campionati in serie, arrivando fino alla Promozione.

Come artefice di questo miracolo organizzativo non possiamo non menzionare il presidente, colui che praticamente mise mano al portafoglio per formare la corazzata Real.

Franco Cirillo, un brav’uomo abitante nei pressi del vico San Gennaro, che svolgeva attività di negoziante, soprannominato da tutti come “Franchino o’ piattàr” per la merceologia dei suoi prodotti in vendita.

La sede della società venne stabilita in Via Giardino, proprio nei pressi dell’abitazione del presidente e del suo gruppo di sostegno.

Il primo allenatore che ebbe la Real Torrese fu, poi, quello che riuscì a formare una squadra la cui ossatura permise di continuare, partita dopo partita, praticamente senza perdere un incontro.

Enzo Avvisati, personaggio notissimo in città, era colui che fece della Real la sua migliore “creazione”.

Tantissime squadre aveva allenato il buon Enzo fino a questa esperienza e, caso piu’ unico che raro, ogni anno lasciava la squadra vincitrice del campionato orfana della sua guida, perché considerava il suo lavoro completato alla vittoria del campionato!

Sapeva il fatto suo su tutti i giocatori dilettantistici della zona, ragazzi che lo seguivano in tutte le sue indicazioni.

Uomini, insomma, di cui si fidava.

Allenamenti massacranti e durissimi sulla spiaggia del Mappatella, inverno ed estate, in mancanza della sede fissa.

Anche a livello di immagine, quell’anno, si fecero le cose per bene.

Tutto il materiale sportivo era di ottima fattura, finanche le scarpe da ginnastica e la tuta di rappresentanza.

Per ogni trasferta era previsto la fermata a pranzo prima dell’incontro, cosa assolutamente fuori dal comune per la categoria.  



Lorenzo Conò ottimo difensore, Michele Immobile portiere affidabilissimo, Luigi “Zacchiello” Monaco un marcatore d’altri tempi stile Gentile, Luigi Ilardi veloce ed agile ala con un sinistro possente, Oscar Annunziata, Mimmo Scognamiglio, Giovanni Ippolito, Peppe Bannera, il portiere di riserva Agostino Celoro che poi in seguito si ritagliò un suo ruolo, Peppe Faiella, Antonio Finzi esterno sinistro di cui ancora oggi mi chiedo come mai non abbia sfondato nel calcio professionistico, Pasquale Rima, Rosario Angrisano, Il sempre giovane Giovanni Guarro, che da lì a poco sarebbe diventato mio cognato, Crescenzo Cirillo ottimo attaccante brevilineo, Salvatore Sansone.

Questi i nomi della squadra fotografata in questa occasione sul campo dove disputava il campionato, quello della Deriver.  

Bellissima la divisa, costata parecchio alla società, ricordava i colori dell’Udinese Calcio ed era molto ben apprezzata.

Ricordo altri che si aggregarono poi nel corso dei mesi successivi.

Il forte difensore baffuto “Maruzziello”, il portiere Giulio, Sabatino Palmieri, Pasquale De Falco, e i due vigili urbani torresi Guido e Raffaele Angrisano.

Un altro torrese che ha giocato in quella squadra era il giovanissimo e riccioluto Fulvio Cirillo, ragazzo della “Provolera” che ci lasciato qualche anno fa e a cui ho voluto dedicare questo post.

Questa squadra disputò anche una amichevole con il Savoia, guidato all’epoca da Dante Portelli.

Al termine della partita, terminata 1 a 1, il mister del Savoia andò a complimentarsi con Mister Avvisati, incredulo che quella squadra di ragazzotti torresi che aveva fermato la squadra cittadina giocasse in Terza Categoria.

Aldilà dei risultati sul campo e dei campionati vinti, dei numerosi tornei di calcio organizzati in quegli anni (ricordiamo tra gli altri il torneo “Giuseppe Popolo” il piu’ seguito, organizzato assieme a Pasquale Arcella), per Enzo Avvisati quella testimonianza di Portelli rimane il ricordo piu’ bello della sua carriera e il giusto riconoscimento per il lavoro svolto a livello di giovani negli anni ottanta in una Torre Annunziata carica di problemi politici, sociali e civili.  

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