Non solo Savoia a Torre Annunziata.
Agli inizi degli anni ’80 diverse realtà sportive andarono
ad integrare il complicato mondo sportivo della nostra città.
Complicato, perché come primo problema, qualunque fosse stato
lo sport prescelto, gli sportivi cittadini avrebbero avuto il problema dello
stadio dove allenarsi, della palestra dove esibirsi o di un palazzetto dello
sport adeguato all’attività preposta.
Niente sarebbe stato scontato o facile a Torre Annunziata,
era questo il clima.
Ma furono in tanti a non arrendersi, a provare a cambiare il
sistema di partecipazione all’attività sportiva.
La realtà calcistica che voglio ricordare oggi si chiama
Real Torrese.
Nata nel 1980 da una iniziativa di residenti del centro
storico, in pochi mesi misero insieme una autentica macchina da guerra, capace
di vincere campionati in serie, arrivando fino alla Promozione.
Come artefice di questo miracolo organizzativo non possiamo
non menzionare il presidente, colui che praticamente mise mano al portafoglio
per formare la corazzata Real.
Franco Cirillo, un brav’uomo abitante nei pressi del vico
San Gennaro, che svolgeva attività di negoziante, soprannominato da tutti come “Franchino
o’ piattàr” per la merceologia dei suoi prodotti in vendita.
La sede della società venne stabilita in Via Giardino,
proprio nei pressi dell’abitazione del presidente e del suo gruppo di sostegno.
Il primo allenatore che ebbe la Real Torrese fu, poi, quello
che riuscì a formare una squadra la cui ossatura permise di continuare, partita
dopo partita, praticamente senza perdere un incontro.
Enzo Avvisati, personaggio notissimo in città, era colui che
fece della Real la sua migliore “creazione”.
Tantissime squadre aveva allenato il buon Enzo fino a questa
esperienza e, caso piu’ unico che raro, ogni anno lasciava la squadra
vincitrice del campionato orfana della sua guida, perché considerava il suo
lavoro completato alla vittoria del campionato!
Sapeva il fatto suo su tutti i giocatori dilettantistici
della zona, ragazzi che lo seguivano in tutte le sue indicazioni.
Uomini, insomma, di cui si fidava.
Allenamenti massacranti e durissimi sulla spiaggia del
Mappatella, inverno ed estate, in mancanza della sede fissa.
Anche a livello di immagine, quell’anno, si fecero le cose
per bene.
Tutto il materiale sportivo era di ottima fattura, finanche
le scarpe da ginnastica e la tuta di rappresentanza.
Per ogni trasferta era previsto la fermata a pranzo prima
dell’incontro, cosa assolutamente fuori dal comune per la categoria.
Lorenzo Conò ottimo difensore, Michele Immobile portiere
affidabilissimo, Luigi “Zacchiello” Monaco un marcatore d’altri tempi stile
Gentile, Luigi Ilardi veloce ed agile ala con un sinistro possente, Oscar
Annunziata, Mimmo Scognamiglio, Giovanni Ippolito, Peppe Bannera, il portiere
di riserva Agostino Celoro che poi in seguito si ritagliò un suo ruolo, Peppe
Faiella, Antonio Finzi esterno sinistro di cui ancora oggi mi chiedo come mai
non abbia sfondato nel calcio professionistico, Pasquale Rima, Rosario
Angrisano, Il sempre giovane Giovanni Guarro, che da lì a poco sarebbe
diventato mio cognato, Crescenzo Cirillo ottimo attaccante brevilineo,
Salvatore Sansone.
Questi i nomi della squadra fotografata in questa occasione
sul campo dove disputava il campionato, quello della Deriver.
Bellissima la divisa, costata parecchio alla società,
ricordava i colori dell’Udinese Calcio ed era molto ben apprezzata.
Ricordo altri che si aggregarono poi nel corso dei mesi
successivi.
Il forte difensore baffuto “Maruzziello”, il portiere
Giulio, Sabatino Palmieri, Pasquale De Falco, e i due vigili urbani torresi
Guido e Raffaele Angrisano.
Un altro torrese che ha giocato in quella squadra era il
giovanissimo e riccioluto Fulvio Cirillo, ragazzo della “Provolera” che ci
lasciato qualche anno fa e a cui ho voluto dedicare questo post.
Questa squadra disputò anche una amichevole con il Savoia,
guidato all’epoca da Dante Portelli.
Al termine della partita, terminata 1 a 1, il mister del
Savoia andò a complimentarsi con Mister Avvisati, incredulo che quella squadra
di ragazzotti torresi che aveva fermato la squadra cittadina giocasse in Terza
Categoria.
Aldilà dei risultati sul campo e dei campionati vinti, dei
numerosi tornei di calcio organizzati in quegli anni (ricordiamo tra gli altri il
torneo “Giuseppe Popolo” il piu’ seguito, organizzato assieme a Pasquale
Arcella), per Enzo Avvisati quella testimonianza di Portelli rimane il ricordo
piu’ bello della sua carriera e il giusto riconoscimento per il lavoro svolto a
livello di giovani negli anni ottanta in una Torre Annunziata carica di
problemi politici, sociali e civili.
come te nessuno, l'anima narrante oplontina.
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